Un pressante invito a conservare il grande patrimonio paesaggistico, architettonico, ambientale, culturale che nel corso dei secoli e dei decenni è stato preservato e quindi tramandato fino a oggi dai nostri antenati: è questo il messaggio forte che il volume rivolge a tutti i lettori e a tutti gli innamorati di un territorio straordinariamente ricco, pieno di fascino ed evocatore di emozioni intense. Certamente si tratta di un paesaggio vissuto, antropizzato, modificato da chi in quella terra ha trascorso la sua esistenza, lavorato, gioito, sofferto, affrontando fatiche tanto in mezzo ai filari perfettamente allineati sulle colline, quanto nel duro lavoro in cantine profumanti di mosto. Le belle fotografie contenute nel libro danno al paesaggio e all'ambiente fisico quel ruolo di autonomi protagonisti che essi hanno avuto nei racconti e nei romanzi di Beppe Fenoglio, in piena condivisione di emozioni, sensazioni e sentimenti con l'uomo, la donna, il lavoratore, il partigiano, il contadino, il combattente, di volta in volta protagonisti della narrazione e fanno in qualche modo rivivere le atmosfere e gli avvenimenti dei racconti "I ventitre giorni della città di Alba", "Un giorno di fuoco", dei romanzi "La Malora" e "Il Partigiano Johnny", del racconto "L'andata" e della breve opera giovanile "Appunti partigiani".