«L'ideale calma apollinea è aspirazione dell'Addison, e poiché è insomma questo scrittore
che dà il tono allo "Spectator", abbiamo diretto la nostra preferenza a quei saggi dov'egli è
ameno, brillante, spiritoso, in cui s'indugia sulle mode e i vezzi del secolo, tralasciando gli altri - numerosissimi - in cui prevale la gravità
e la diserta divulgazione di concetti religiosi e
filosofici. Se Addison, come dichiara, cerca di
alternare il grave e il gaio pei suoi lettori, noi
ci siamo attenuti quasi esclusivamente al gaio,
dando di lui cosí un'immagine parziale, piú
mossa e spigliata che non fosse in effetto; se
egli, a proposito della ristampa del giornale in
volumetti maneggevoli, paragonava un vassoio
di "Spettatori" , per la sua virtú di dilettare le
signore, a un vassoio di dolci, il paragone torna
tanto piú acconcio per la nostra scelta che vuol
essere una bomboniera di saggi di quel giornale».
Dalla prefazione di Mario Praz