Memorie di un esorcista : la mia vita in lotta contro Satana

Padre Amorth

2010

Monografia
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I più lo conoscono come il più famoso esorcista al mondo, cui sono stati dedicati numerosi libri, decine di trasmissioni televisive, migliaia di pagine internet. Questo è Padre Gabriele Amorth, sacerdote paolino. Pochi sanno però che, prima di diventare sacerdote, ha fatto la guerra, è stato partigiano e si è laureato in giurisprudenza. Fine teologo mariano, è stato per molti anni direttore della prestigiosa rivista paolina "Madre di Dio". Poi, l'incredibile svolta. È il cardinale Ugo Poletti che, a Roma, lo invita ad affiancare quel grande esorcista che era Padre Candido, affidando a Padre Amorth l'incarico ufficiale di esorcista. È l'inizio di quella che lui stesso definisce la sua "professione", che lo pone a tu per tu con il demonio ogni giorno, attraverso riti esorcistici e preghiere di liberazione che cercano di recare sollievo alle numerose persone che a lui, continuamente, si rivolgono. Una pratica quotidiana di lotta contro Satana che ha fatto di Padre Amorth, attraverso l'esperienza di decine di migliaia di esorcismi, il massimo esperto riconosciuto in tema di esorcismo e lotta al maligno. Attraverso la testimonianza in prima persona dell'esorcista più famoso al mondo, emerge una serie impressionante di storie che si fanno leggere d'un fiato e testimoniano quanto sia potente il male. E quanto più potente ancora sia l'attività di quei ministri di Dio che, come Padre Amorth, hanno fatto della propria vita una quotidiana lotta contro Satana.
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CAM-20064
265 AMO
SGI-5617
265 AMO
Titolo:
Memorie di un esorcista : la mia vita in lotta contro Satana / Padre Amorth ; intervistato da Marco Tosatti
Autori:
Amorth, Gabriele (Autore resp.principale (1))
Tosatti, Marco (Autore resp.secondaria (3))
Pubblicazione:
Milano : Piemme, 2010
Descrizione fisica:
223 p. ; 22 cm.
Livello bibliografico:
Monografia
Tipo di documento:
Testo a stampa (Moderno)
Paese:
ITALIA
Lingua:
ITALIANO
Data di pubblicazione:
2010
Identificativi:
ISBN (International Standard Book Number): 9788856609424
Locale: IU-241368
Classificazioni:
D14 265 - SACRAMENTI, ALTRI RITI E ATTI
Soggetti:
Esorcismi
Demonio
Generazione Unimarc in corso 

Gabriele Amorth è nato ottantaquattro anni fa. In gioventù ha conseguito la laurea in giurisprudenza e si è dedicato alla militanza nell'Azione cattolica. Venne nominato, su segnalazione di Dossetti, vice delegato nazionale della Gioventù democristiana; ma al momento di succedere al delegato uscente, Giulio Andreotti, si ritirò dalla politica e si dedicò all'attività sacerdotale. A lungo direttore del mensile mariano della Società San Paolo, venne infine incaricato di affiancare padre Candido Amantini, famoso esorcista della Scala Santa a Roma. Dal 1986 si dedica esclusivamente all'attività esorcistica, ogni giorno dell'anno. Durante la sua carriera ha effettuato circa settantamila esorcismi e nel 1991 ha fondato l'associazione internazionale degli esorcisti. Non vede la televisione, non possiede un cellulare, non legge i giornali, non viaggia quasi mai; eppure ha saputo sfruttare al meglio le potenzialità dei moderni strumenti di comunicazione: grazie ai suoi scritti e alle sue numerose partecipazioni a programmi televisivi e radiofonici, è diventato uno degli esorcisti viventi più famosi al mondo. Il suo primo libro, Un esorcista racconta, è giunto alla sua ventunesima edizione ed è stato tradotto in ventitré lingue, tra cui il giapponese.L'interesse di questo volumetto, che dal punto di vista dell'organizzazione editoriale lascia un po' a desiderare, sta tutto nelle parole dell'esorcista: il giornalista Marco Tosatti, attento alle esigenze del pubblico, gli pone le domande più curiose e tra un'intervista e l'altra inserisce aneddoti e racconti, procurati non solo da Amorth, ma anche da altri colleghi del mestiere. Alla conclusione della lettura si avrà la netta sensazione di aver appena assistito a una proiezione del The Exorcist di William Friedkin, e ci si renderà conto che quel film non era poi tanto distante dalla realtà espressa dal nostro libro. Amorth ci descrive lo svolgersi del rito, il quale avviene in presenza di almeno sei o sette aiutanti laici che servono a frenare gli scatti violenti del posseduto e accompagnano l'esorcismo con le loro preghiere. Qualcuno è addetto alla pulizia del vomito e delle sbavature degli indiavolati, che talvolta sputano dalla bocca anche vetri, chiodi, capelli, escrementi, pupazzi, garze, fibbie, medaglie e persino pezzi di carta che, uniti come un puzzle, formano immagini di icone e crocifissi. L'armamentario dell'esorcista è quello tradizionale: il Rituale Romanum, la stola viola, l'acqua benedetta, olio, sale, reliquie, medaglie; si aggiunge la novità, relativamente recente, degli esorcismi svolti per telefono. Ricorrono i più noti nomi infernali: Lucifero, Asmodeo, Zago, Satana, Astarot, Legione, Serpente, Abu Katabu, Zei, Alef, Namàr, Alimai, Lilith e Belzebul. Non mancano visioni, apparizioni, sparizioni e spostamenti di oggetti, quadri che volano, fantocci malefici ritrovati dentro i cuscini e odore di zolfo. Tra gli indemoniati e gli esorcisti si registrano episodi misteriosi: voci interiori, casi di glossolalia e di levitazione dell'indemoniato o dell'automobile dell'esorcista. Qualche episodio potrebbe sottoporre il lettore a dura prova, come quella volta in cui le apparecchiature di un negozio non funzionavano, ma sono ripartite grazie all'uso del sale esorcizzato; o quando il cancello automatico non si apriva se non con una benedizione, perché il diavolo si era frapposto tra il cancello e il telecomando; o quando l'esorcista spiega l'efficacia sui demoni dell'espressione "San Francesco ti cacca in bocca".Come si riconosce il vero indemoniato? Con il carisma del discernimento (a padre Candido bastavano uno sguardo negli occhi o una fotografia), attraverso l'uso dell'acqua benedetta o con il cosiddetto "esorcismo diagnostico". Come escludere la malattia mentale dei pazienti? Rifiutando l'esorcismo a chi non dimostra di essere già stato visitato dai medici, e restando in stretto contatto con lo psichiatra. La possessione, lo dicevano già gli antichi, il medico non la può curare; come non può curare i tumori e le cisti indotte dal demonio, o i malanni dovuti ai malefizi. Proprio l'occultismo e il satanismo, sostiene Amorth, sono una porta aperta al demonio. Il sacerdote ci parla di sette demonolatriche che frequentano cimiteri, di gente che si ciba di sangue, ossa e altre indicibili bevande nauseabonde, di vergini violate e tabernacoli svuotati, di messe nere e sacrifici di animali. Il malefizio, assicura, è la causa del 90 per cento delle possessioni; e i vari tipi di malefizio ci rammentano quelli dei trattati cinquecenteschi (fra tutti, ricordo quello di Girolamo Menghi, Compendio dell'arte essorcistica, et possibilità delle mirabili & stupende operationi delli demoni, & de' malefici, stampato a Bologna nel 1576). Oggi la lista è aggiornata ai tempi moderni: malefizio amatorio, venefico, di legamento, di transfert, di putrefazione, di possessione, effettuato per infissione di spilli, annodamenti, maledizioni, fatture, malocchi; uso di oggetti che compaiono dentro i guanciali e invio di soffi telefonici; caffè, cioccolatini o pezzi di torta venuti a contatto con sangue mestruale e fatti ingerire all'insaputa del malcapitato.La parte più interessante per lo studioso di demonologia è quella in cui l'esorcista tenta di dare una sistemazione teologica a ciò che ha appreso con la pratica. Qual è la differenza tra sensitivi, carismatici e occultisti? È possibile che le anime dannate comunichino attraverso l'indemoniato, o che i defunti parlino attraverso i posseduti, in un periodo intermedio tra la morte e l'inferno? In che modo le anime che restano a vagare sulla terra arrecano disturbo agli esseri umani? L'esorcista testimonia di aver convertito e confessato un defunto che abitava nel corpo di un uomo, e di avergli liberato la strada verso il cielo. Si può fare un malefizio anche a un feto o ai bambini innocenti, e provocarne la possessione, sostiene Amorth; il diavolo, inoltre, può ingannare i fedeli facendo piangere sangue alle statue e alle immagini sacre (questa notizia farà forse allarmare coloro che venerano le madonnine piangenti). L'influenza del maligno può anche riversarsi sugli stessi esorcisti: così l'autore si spiega la defezione scismatica del vescovo-esorcista Emmanuel Milingo.Le lamentele più insistenti sono rivolte verso la chiesa: mancano i necessari pronunciamenti dottrinali, languiscono gli esorcisti e non ne vengono nominati di nuovi, perché "abbiamo moltissimi preti e molti vescovi che non ci credono". E spesso, quando ci sono, non esorcizzano, perché inadatti, increduli o incapaci. Ai teologi e ai liturgisti si deve la riforma del rituale dell'esorcismo, dove gli antichi e solenni scongiuri imperativi hanno lasciato il posto a blande preghiere politically correct: ma con il demonio funzionano poco, e il parere di chi quei diavoli li deve combattere è rimasto inascoltato. È questo uno degli aspetti di un forte dibattito intraecclesiale (già descritto da Agnese Cini Tassinario, Il diavolo secondo l'insegnamento recente della Chiesa, Pontificium Athenaeum Antonianum, 1984) ove le posizioni tradizionali si scontrano con moderne tendenze alla demitologizzazione e alla riduzione della presenza della demonologia nella dogmatica e nella liturgia cattolica. Potrebbe essere la più raffinata delle azioni diaboliche che il demonio mette in atto per non far parlare di sé? Non sarebbe così strano: in Vaticano - qualche diavolo l'ha confessato ad Amorth sotto il torchio dell'esorcismo - gli adepti di sette sataniche non mancano persino tra i monsignori e i cardinali di curia.Andrea Nicolotti
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