Difficile stabilire in quali anni il nome di Jack London si diffuse in Italia e quali furono i suoi primi e più affezionati lettori. Crediamo però di non sbagliarci supponendoli molto giovani, ma non proprio bambini, date le numerosissime sfaccettature della sua complessa personalità, avida di esperienze e legata a movimenti d'indagine sociale. Ce li figuriamo, questi lettori, come ragazzi verso i dodici anni, già appassionati alle imprese di Sandokan, tigre della Malesia, e, talvolta ai romanzi avveniristici di Jules Verne. Fra di loro non dovrebbero essere mancati, pensiamo, i ragazzetti particolarmente interessati al mondo degli animali: chi non ha conosciuto qualcuno fra questi protettori-amici di cani, di gatti, di scoiattoli, di ricci e persino di topolini bianchi? Ecco perché, fra i cinquanta e passa libri del nostro Jack i più largamente apprezzati furono (e sono) "The Call of the Wild" ("Il richiamo della foresta") e "White Fang" ("Zanna Bianca"). (Dalla nota di Anna Banti)