Frankenstein

Mary Shelley

1997

Monografia
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Frankenstein was published in 1818, the work of a 21-year-old genius named Mary Shelley. Hundreds of movies, adaptations, and monster masks later, its reputation remains so lively that the title has become its own word in the English language. Victor Frankenstein, a scientist, discovers the secret of reanimating the dead. After he rejects his hideous creation, not even the farthest poles of the earth will keep his bitter monster from seeking an inhuman revenge. Inspired by a uniquely Romantic view of science's possibilities, Shelley's masterpiece ultimately wrestles with the hidden shadows of the human mind.
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((Stampa 1998
Titolo:
Frankenstein / Mary Shelley ; illustrazioni di Philippe Munch
Autore:
Shelley, Mary Wollstonecraft (Autore resp.principale (1))
Descrizione fisica:
Casale Monferrato : Piemme, 1997 254 p. : ill. ; 23 cm.
Livello bibliografico:
Monografia
Tipo di documento:
Testo a stampa (Moderno)
Paese:
ITALIA
Lingua:
ITALIANO
Data di pubblicazione:
1997
Identificativi:
ISBN (International Standard Book Number): 9788838439087
Locale: HI-189
Classificazioni:
RN 12 (Classificazione Locale)
Collana:
Il battello a vapore. Classici. - Casale Monferrato : Piemme, 1996- in 08
Generazione Unimarc in corso 

scheda di Merani, T., L'Indice 1998, n. 4 Nei classici della collana dedicata ai ragazzi, la Piemme ha pubblicato, in versione integrale, "Frankenstein* di Mary Shelley, in un'edizione finemente illustrata da Philippe Munch e arricchita da immagini e didascalie che ricostruiscono il quadro storico dell'epoca in cui si snoda la trama. La storia originale, quella che l'autrice scrisse a diciannove anni gareggiando con il marito Shelley e l'amico Byron in una sfida letteraria nel genere gotico, è composta di una triplice struttura narrativa. Il mostro viene percepito e rivelato al lettore attraverso le emozioni di un osservatore esterno, dell'artefice della creatura e del mostro stesso. Il pretesto della competizione fornì a Mary Shelley l'occasione per esprimere il proprio disagio di fronte agli esperimenti di animazione della materia che in quegli anni stavano infervorando la nuova scienza. Oggi, in epoca di clonazioni, trapianti, manipolazioni genetiche e ibernazioni, l'attualità dell'opera è ancora nel suo tema: la smaniosa ansia dell'"homo faber" di diventare artefice di ogni cosa, compreso se stesso. L'autrice non tralascia di sviluppare un tema parallelo, quello dell'educazione dell'uomo: chi ha reso bestiale la creatura? "Il mio animo era fatto per accogliere amore e comprensione", dice il mostro durante la sua confessione alla fine della storia. Ma le ambizioni faustiane della nuova scienza approdano a un incubo senza risveglio.
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