La vita quotidiana nel Medioevo

Robert Delort

1997

Monografia
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Un racconto avvincente. Protagonisti contadini e cavalieri, monaci e mercanti, artigiani e nobildonne di cui Delort ricostruisce il lavoro e le feste, i viaggi e le cerimonie, perfino i pensieri e le fantasie. Robert Delort (1932), membro dell'Ecole française di Roma, insegna Storia medievale all'Università Paris VIII. Oltre che di storia economica e sociale del Medioevo, si occupa in particolare di storia dell'ambiente ed ecostoria.
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Titolo:
La vita quotidiana nel Medioevo / Robert Delort
Autore:
Delort, Robert (Autore resp.principale (1))
Pubblicazione:
Roma ; Bari : Laterza, 1997
Descrizione fisica:
264 p. ; 21 cm.
Livello bibliografico:
Monografia
Tipo di documento:
Testo a stampa (Moderno)
Paese:
ITALIA
Lingua:
ITALIANO
Data di pubblicazione:
1997
Identificativi:
Locale: FN-97832
Classificazioni:
D14 940.1 - STORIA D'EUROPA. Storia antica fino al 1453
Soggetti:
Europa - Storia sociale - Medioevo
Vita quotidiana - Europa - Medioevo
Collana:
Economica Laterza. - Roma ; Bari : Laterza in 110
Generazione Unimarc in corso 

(scheda pubblicata per l'edizione del 1989) scheda di Castelnuovo, G., L'Indice 1990, n. 1 Non è solo un libro che informa sul cosa (mangiare, pensare, festeggiare, sul come (vestire, lavorare, contare), o sul quando (lavarsi, amarsi, combattersi) della vita medievale; è un manuale che fornisce uno sguardo d'insieme sulle diverse istituzioni sociali, culturali, religiose su cui si basava la società medievale. Punto di partenza è l'ambiente, il rapporto immediato e difensivo dell'uomo con paesaggi e animali, vivi e morti, da sfruttare e da mangiare. Ciò interagisce con la sua visione del mondo, in cui la percezione della religione, del tempo, dello spazio, i simboli e i poteri (istituzionali o informali) sono raramente riconducibili alla nostra sensibilità. Gli ultimi quattro capitoli - contadini, cavalieri, chierici, borghesi - rivelano la prevalenza, in questa ricostruzione, del mondo transalpino e in special modo francese. Preponderante è il mondo rurale (i contadini e i loro lavori agricoli; il potente con i suoi proventi bannali, i suoi benefici, i suoi servi e i suoi vassalli; la ripartizione fra chi combatte, chi prega e chi lavora la terra); il mercante, ancora visto come "enfant terrible", perturbatore di quest'ordine, è posto in automatica relazione con la città, una città anch'essa del resto più transalpina che italiana (basta scorrere la bibliografia), quindi meno complessa e autonoma. Proprio questa scelta è peraltro di grande utilità per il lettore italiano che, con l'aiuto di numerose riproduzioni iconografiche di cui però non viene mai citata la fonte, scopre un mondo diverso, tanto da quello attuale quanto dai più istintivi stereotipi sul medioevo.
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